La vera storia della Consulta sulla Fragilità

Con questo articolo, vogliamo smentire le seguenti dichiarazioni, rilasciate dall’Assessore ai Servizi Sociali, pubblicate, il 15 di questo mese, in un articolo di “Tarantini Time” (quotidiano on line), riguardante la ricostituzione Consulta sulla Fragilità (2° argomento contenuto nell’esposto da noi presentato alla Procura il 28 marzo 2018):

“Per quanto attiene, invece, alla ricostituzione della Consulta sulla Fragilità, “si è ripetutamente rappresentata – osserva l’assessore la welfare Simona Scarpati – anche nell’ambito dei tavoli consultivi per il nuovo Piano sociale di Zona, cui ha preso parte anche il responsabile dell’associazione “Contro le barriere”, la volontà dell’amministrazione a riattivarla, dovendo, tuttavia, preventivamente risolvere le annose conflittualità esistenti tra le associazioni aderenti che negli anni passati hanno determinato il suo scioglimento. D’altra parte, se non si acquisisce la consapevolezza, anche nell’ambito del terzo settore, che è necessario fare rete e mettere da parte i protagonismi e gli individualismi, non si può determinare una crescita costruttiva per la
collettività”.
“Pertanto – continua Simona Scarpati – nell’accogliere le richieste, spiace dover rilevare ed evidenziare che risulta facile in questo modo cercare la ribalta su temi sensibili come la disabilità, con l’unico intento di creare pura e sterile strumentalizzazione, tanto più che è noto che l’amministrazione è già a lavoro su questi temi. Ci chiediamo, inoltre, cosa abbia fatto l’associazione “contro le barriere” nel decennio passato in relazione al P.E.B.A. ed alla riattivazione della Consulta che, lo ricordiamo, si è sciolta proprio per volere delle associazioni aderenti. Dunque, ricordiamo alla suddetta associazione (sempre invitata da questa amministrazione a partecipare ad ogni tavolo di concertazione o evento attinente al tema della disabilità) che non si risolvono le questioni importanti con gli strilloni sui giornali né paventando azioni giudiziarie, quando al governo della città vi è una amministrazione attenta che dialoga con tutte le parti sociali e che ha tra i sui scopi primari il benessere della intera collettività”.

Le stesse dichiarazioni sono state pubblicate il giorno seguente (16 c.m.) sul Quotidiano di Puglia il 16 maggio 2018.
In sintesi, l’Assessore Scarpati afferma che la Consulta sulla Fragilità, si è sciolta per volontà delle Associazioni, le quali sono, sempre, state in conflitto, domandandosi cosa abbia fatto nel decennio passato la nostra Associazione al riguardo.
Pertanto, con la seguente cronologia di alcuni avvenimenti, comprenderete che quanto affermato dall’Assessore non risponde del tutto a quanto da lei affermato.
• 22 aprile 2008, la Consulta H (si, purtroppo, così fu denominata dalla Direzione Servizi Sociali del Comune di Taranto) il nostro Presidente, Francesco Vinci, viene nominato Coordinatore.
• 21 ottobre 2008, 16 associazioni su 17 presenti approvano il nuovo Regolamento della Consulta, con la nuova denominazione: “Consulta sulla Fragilità”.
• 30 novembre 2009, il Consiglio Comunale approva il citato Regolamento (Delibera n. 168).
L’importanza di questo nuovo regolamento è notevole, principalmente, per i due seguenti aspetti:
1) Il Presidente (non più Coordinatore) ed il Segretario della Consulta vengono nominati ed eletti tra i rappresentanti delle Associazioni partecipanti; mentre, prima il Presidente, era il Sindaco o l’Assessore ai Servizi Sociali, invece il Segretario era un funzionario dei Servizi Sociali;
2) Degli organi dirigenziali non fanno più parte i 5 rappresentanti dell’Assessorato ai Servizi Sociali (Assessore, Dirigente generale, Dirigente disabili, Assistente sociale e Segretario), il Comune viene solamente rappresentato dai due consiglieri comunali (uno della maggioranza e l’altro della minoranza);
Aspetti, che per qualcuno, possono sembrare poca cosa, invece, da questi due cambiamenti si evince che, il nuovo Regolamento era stato voluto dalle Associazioni per slegare la Consulta da eventuali interferenze da parte della politica amministrativa, basti pensare che negli organi dirigenziali da 8 rappresentanti del Comune di Taranto, si è passati a soli 2.
Questa cronologia prosegue con il seguente video https://youtu.be/JBlnRIKake4, che descrive quanto avvenuto dal 14 agosto 2009 al 31 dicembre 2011.
• 14 marzo 2012, dopo 2 anni e 3 mesi dell’approvazione del nuovo Regolamento, la Direzione dei Servizi Sociali emana una determina (n. 21) che istituisce l’Albo delle Associazioni della Consulta sulla Fragilità, la quale, di fatto limita drasticamente la possibilità delle Associazioni di far parte della Consulta, senza richiesta di pareri o comunicazioni del procedimento nei confronti dei diretti interessati (la Consulta).
Per la Consulta e le Associazioni di disabili, si stavano ponendo le basi per un periodo poco felice, contraddistinto da una locuzione: DIVIDI ET IMPERA (dividi e comanda).
• 27 aprile 2012, la Consulta si riunisce ed i 13 rappresentanti delle Associazioni presenti, decidono di contestare la determina del 14 marzo 2012, diramando un comunicato stampa; mentre 5 di esse decidono di presentare ricorso al TAR di Lecce.
• 29 novembre 2011, la Direzione dei Servizi Sociali, chiede a Francesco Vinci, quale Presidente pro tempore della Consulta, di convocare l’Assemblea delle Associazioni, per il 15 dicembre 2012, stessa richiesta li perviene, da parte di 8 rappresentanti delle Associazioni iscritte al nuovo Albo.
• 8 dicembre 2012, Francesco V. comunica a tutte le Associazioni di disabili iscritte secondo il Regolamento del 2009 ed iscritte al nuovo Albo, l’impossibilità di convocare la Consulta solo per le Associazioni iscritte al nuovo Albo, essendo stato riconosciuto come Presidente (mandato ricevuto il 1° marzo 2010) dalle Associazioni iscritte come da Delibera 168/2009, perché il Tar di Lecce non si era ancora pronunciato in merito al ricorso proposto da n. 5 associazioni, pertanto, sarebbe stato inopportuno creare una Consulta parallela in antitesi a quella già esistente.
• 21 dicembre 2012, le 17 Associazioni iscritte all’Albo citato, si autoconvocano, sostituendosi alla Consulta esistente dal 2009, ed eleggono come Presidente della Dott. ssa Valeria Castro (Ovunque Andrai).
Questa decisione, creò una situazione in contrasto al Regolamento della Consulta (approvato il 30 novembre 2009) perché le cariche sociali della Consulta già esistente sarebbero decadute il 3 febbraio 2013.
• 8 febbraio 2013, viene convocata una riunione della Consulta, come da delibera n. 168/2009, avente come o.d.g. la rielezione dei nuovi organi sociali, alla quale venivano invitate, anche, quelle iscritte al nuovo Albo.
Purtroppo, essendo presenti solo n. 9 Associazioni, la Consulta non poté deliberare niente, perché non c’era il quorum previsto dal Regolamento, ma, nello stesso tempo, furono esaminate le vicissitudini che avevano contraddistinto fino ad allora la Consulta, constatando che eravamo nel pieno del periodo non felice della Consulta (DIVIDI ET IMPERA), nella quale la Direzione dei Servizi Sociali si stava riprendendo il ruolo che gli era stato portato via con il Regolamento della Consulta approvato il 30 novembre 2009 dal Consiglio Comunale, creando, come è avvenuto, una divisione netta fra le Associazioni di disabili.

• 12 settembre 2013, TAR di Lecce rigetta il ricorso promosso dalle 5 Associazioni contro la Determina dei Servizi Sociali n. 21 del 14 marzo 2012.
Una sentenza, a nostro parere ingiusta, che rispecchia di come i Governi italiani che si sono succeduti, compreso quello attuale, si sono sempre dimostrati ostici all’attuazione della democrazia partecipativa ed insensibili alle problematiche delle persone con disabilità, al contrario di altri Paesi Europei.
In Italia, si parla più dei falsi invalidi, che dei diritti non riconosciuti ai diversamente abili.
Adesso, non vogliamo dilungarci nel commentare questa sentenza, perché il senso di questa nostra esternazione non vuole essere un arringa di tribunale, ma una riflessione di persone disabili, che assistono ad un depauperamento dei loro diritti, in controtendenza agli altri Paesi europei e ai dettami della Convenzione ONU sulla disabilità.
• 20 ottobre 2014, la Dott. ssa Castro, dopo meno di 2 anni, presenta le dimissioni dalla carica di Presidente della Consulta, dando fine ad un periodo di massima litigiosità fra le Associazioni, nel quale si interpellava la Direzione dei Servizi Sociali a fare da paciere, proprio i fautori di DIVIDI ET IMPERA.
• 20 gennaio 2015, dopo tre mesi dalle dimissioni della Dott. ssa Castro, viene nominato Presidente Cosimo Calabrese (ANAFIM), il quale dichiara l’intenzione di chiedere al Comune di Taranto una sede attrezzata integralmente per lo svolgimento delle attività della Consulta.
A tal proposito, il Presidente della nostra Associazione, mette al corrente che il Comune il 5 agosto 2008, per mezzo di Delibera della Giunta Comunale n. 126, ha consegnato alla Consulta della Fragilità, un bene sequestrato alla criminalità sito in Via Friuli 7a/b, per ubicarvi la sede operativa, anche, se necessitante di lavori per renderla del tutto fruibile.
• 13 marzo 2015, in una riunione della Consulta, Cosimo Calabrese, informa di aver inviato lettere al Sindaco, all’Assessore ai Servizi Sociali ed al Dirigente del Patrimonio, per chiedere di ottenere un locale per ubicarvi la sede operativa, senza ricevere alcuna risposta.
Pertanto, Francesco V., viene delegato dalla Consulta riguardo l’ottenimento della sede operativa, il quale dichiara che già nel lontano 2011, quando era lui il Presidente della Consulta, il Comune, per mezzo degli allora Assessori al Patrimonio (Avv. Dante Capriulo) ed ai Servizi Sociali (Dott. Mario Pennuzzi), era disposto a concedere alla Consulta i locali di Via Friuli, dopo aver effettuato i lavori necessari per renderla fruibile, e che sarebbero stati svolti con 35.000 euro, somma già disponibile.
Dopo il mandato ricevuto dalla Consulta, incontra l’allora Assessore al Patrimonio (Vincenzo Di Gregorio), il quale affermò che non era informato riguardo ai locali di Via Friuli e che si sarebbe dato da fare per interessarsi al riguardo. Invece, ciò non avvenne.
Il risultato di questo interessamento di Francesco Vinci non ebbe esito positivo.
• 31 agosto 2015, il Consiglio Comunale con la Deliberazione n. 178 approva il Programma Triennale LL. PP. (lavori pubblici) 2015-2017, nella quale, incredibilmente, tra le schede allegate ad essa, risulta una, dove viene attribuita per l’anno 2016, la somma di 500.000 euro per la manutenzione della Consulta h e f – Via Friuli 7 a.
Non vorremmo pensare che quella voce di spesa fosse stata utilizzata solo virtualmente per far quadrare i bilanci comunali, a quanto pare, le persone disabili servono anche per questo.
• 9 settembre 2015, il Presidente della Consulta, Cosimo C. , fa pubblicare sui quotidiani locali un articolo, nel quale denuncia la scarsa attenzione dimostrata dal Comune di Taranto nei confronti delle persone disabili, perché, da tanti anni, non riesce a consegnare alla Consulta sulla Fragilità una sede operativa.
• 5 novembre 2015, le Associazioni della Consulta decidono di convocare una riunione per il 2 dicembre, al fine di riaprire quel percorso collaborativo intrapreso con l’Amministrazione Comunale il 1° marzo 2011, riguardo all’ubicazione della sede operativa della Consulta presso l’immobile sito in Via Friuli 7 a/b, invitando il Sindaco, i Dirigenti e gli Assessori competenti in materia.
Detta riunione non ebbe luogo perché il Presidente della Consulta, comunicò che il 27 novembre 2015 era stato contattato dal Comune per un incontro in merito, durante il quale gli fu assicurato che sarebbero al più presto cominciati i lavori per rendere fruibile l’immobile di Via Friuli e nell’arco di un mese avrebbe ricevuto le chiavi.
• 3 febbraio 2016, il Presidente della Consulta,trasmette, provocatoriamente, le sue dimissioni alla Direzione dei Servizi Sociali, stanco di promesse non mantenute, auspicando, che questa azione avrebbe mosso qualcosa.
Invece, niente di tutto ciò, tanto che l’8 luglio 2016, in una conferenza stampa le Associazioni della Consulta, dopo aver esposto una cronologia degli avvenimenti simile alla presente, dichiarano l’inutilità della Consulta sulla Fragilità, dal momento in cui il Comune di Taranto non intende concedere a questo organismo partecipativo una sede operativa.

In conclusione, non credete che questa litigiosità sia stata alimentata dall’Amministrazione Comunale, la quale, peraltro, ostinatamente non ha mai concesso l’immobile di Via Friuli che può essere un punto di riferimento delle persone con disabilità di Taranto?

Vi invitiamo a commentare il presente articolo, anche esprimendo pareri contrari ai nostri e/o contestare questa cronologia.

Approfittiamo di detta occasione per invitarvi al seguente evento: https://www.facebook.com/events/1806288382726411/

 

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