PROGRAMMA d’azione biennale per la promozione dei diritti delle persone con disabilità

Con questo post terminiamo di rendere pubbliche le ULTIME DUE delle 8 LINEE D’AZIONE del secondo PROGRAMMA d’azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, le altre tre linee sono pubblicate ai seguenti link:

  1. https://www.controlebarriere.org/2018/03/02/riconoscimento-della-condizione-di-disabilita-valutazione-multidimensionale-finalizzata-a-sostenere-il-sistema-di-accesso-a-servizi-e-benefici-e-progettazione-personalizzata/
  2. https://www.controlebarriere.org/2018/03/12/vita-indipendente-delle-persone-con-disabilita/
  3. https://www.controlebarriere.org/2018/03/20/salute-diritto-alla-vita-abilitazione-e-riabilitazione/
  4. https://www.controlebarriere.org/2018/03/23/inclusione-scolastica-e-processi-formativi/
  5. https://www.controlebarriere.org/2018/04/07/lavoro-e-occupazione/
  6. https://www.controlebarriere.org/2018/04/09/promozione-e-attuazione-dei-principi-di-accessibilita-e-mobilita/
  7. Cooperazione internazionale e proiezione internazionale delle politiche di disabilità
  8. Lo sviluppo di un sistema di statistica e di monitoraggio dell’attuazione delle politiche

7 – Anche su questi temi vanno aggiornati gli obiettivi del Programma di azione. Bisogna tenere conto degli standard internazionali di riferimento. La prima azione per metterlo in atto è un insieme di politiche e strategie per la puntuale definizione degli strumenti di programmazione e monitoraggio delle politiche di disabilità.

Il mainstreaming, con il quale s’intende il coinvolgimento, la responsabilizzazione e l’integrazione di tutti gli attori interessati è l’approccio consigliato insieme a quello del doppio binario: favorire, allo stesso tempo, iniziative dedicate a loro e la loro inclusione nella società. È, comunque, opportuno migliorare i processi di monitoraggio delle politiche sulla disabilità.  Fra le diverse azioni da mettere in pratica: definire un progetto formativo, attivare un sistema che monitori il marker sulle disabilità, l’attivazione di un gruppo di lavoro in collaborazione con l’OCSE e il DAC, la Development Assistance Commitee e definire un tavolo d’interventi a livello europeo, italiano e internazionale.

La seconda azione è progettazione inclusiva, un intervento amministrativo-operativo teso a migliorare le conoscenze sul tema attraverso corsi di formazione, formazione ad hoc in corsi universitari, seminari e creazione di corsi che riguardino queste tematiche.

La terza azione è la situazione di emergenza, un intervento amministrativo-operativo per migliorare le competenze in questo ambito diffondendo un vademecum sul territorio nazionale, introducendo un corso o un master universitario e scambiando conoscenze e valorizzazione e scambio di info ed esperienze, avvio di corsi di formazione nel settore dell’emergenza.

La quarta azione riguarda l’accessibilità è un intervento di tipo amministrativo e operativo per migliorare le pratiche di conoscenza su questo tema. Per farlo serve un monitoraggio dell’applicazione delle linee guida sull’accessibilità, un modulo formativo a distanza su questo tema e la stesura di un documento tecnico per illustrare una proposta progettuale.

La quinta azione riguarda la valorizzazione delle competenze e delle esperienze nella società civile e presenta un intervento amminsitrativo-operativo per consolidare le competenze già esistenti sul tema di disabilita nella società civile e nelle sue organizzazioni. Per farlo si dovrebbe promuovere la diffusione dei documenti dal MAECI sulla disabilità, azioni di coordinamento con ONG e altri progetti, scrivere un documento in cui sono presenti gli elementi per garantire un approccio di rete, avviare le azioni di sensibilizzazione e informazione e studiare pratiche già messe in atto sulla disabilità in Italia.

La sesta azione è quella di coinvolgimento e valorizzazione delle imprese, un altro intervento amministrativo-operativo per creare reti di collaborazione nel mondo delle imprese sul tema della disabilità. Le imprese andrebbero coinvolgimento nelle attività relative all’accessibilità dei servizi ed edifici.

La settima azione riguarda la coerenza delle politiche a livello nazionele e internazionale e l’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Un intervento amministrativo-geniale e programmatico teso ad aumentare la visibilità e l’omogeneità della pozione dell’Italia in ambito di disabilità e nel contesto internazionale.

Per metterlo in atto serve: la stesura di studi di settore sulla coerenza delle politiche del settore, l’aumento di iniziative in linea con l’agenza 2030, l’allineamento con quanto riportato nella convenzione ONU e negli SDGs e scrivere le politiche italiane che hanno un’influenza a livello internazionale e viceversa. Un progetto promosso da MAECI e dall’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo (AICS) insieme a OND, enti locali, ONG, organizzazioni di persone con disabilita e nel terzo settore, Onlus, imprese, federazioni, Consorzi, università, federazioni e centri di ricerca. Alcune di queste azioni non comportano costi aggiuntivi.

8 – Lo sviluppo di un sistema di statistica e di monitoraggio dell’attuazione delle politiche

Nel 2013 già si era parlato di creare un sistema di monitoraggio per vedere se le direttive della Convenzione ONU erano state messe in atto.  Si propone, dunque, un piccolo sunto per capire quali sono state messe attivate dall’OND. Serve anche rinnovare gli strumenti già a disposizione, un processo di rinnovo è stato già avviato e con i nuovi strumenti sarà possibile sviluppare nuove metodologie di calcolo e la qualità delle informazioni fornite.

Una delle novità è la creazione di un modulo, da parte dell’ISTAT, di un modulo dedicato solo a verificare la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità. Anche durante l’ultimo censimento sono stati inseriti quattro domande relative ai disabili. Le quattro sono state sottoposte a un campione formato da 40 milioni di italiani. L’ISTAT ha anche aiutato il lavoro d’indagine sulla situazione delle scuole, grazie a usto esiste oggi un quadro più dettagliato della situazione.

È stato anche sperimentato un archivio delle persone con disabilità, la regione Marche ha partecipato alla sperimentazione. A questo vanno aggiunte le novità provenienti dall’UE: l’indagine europea sulla salute (EHIS) e sulle condizioni di vita (SILC). Sono ancora in corso, inoltre, la Global Activity Limitation Indicator (GALI) e la Information Communication Technologies (ICT).

Al momento è difficile avere dati globali sull’attuazione delle politiche per la disabilità in Italia, il monitoraggio del prossimo biennio dovrà tenere presente alcune importanti modifiche a livello normativo. Ci si riferisce al decreto legislativo del 14 settembre 2015, n° 151 relativo all’occupazione delle persone con disabilità e alla Legge n°112 del 25 giugno 2016 che parla di assistenza familiare per le persone con disabilità gravi. Sarebbe, infatti,  opportuno lanciare il progetto “Vita indipendente. Progetti sperimentali in materia di vita indipendente ed inclusione nella società delle persone con disabilità”.

La prima azione è un intervento a livello legislativo per assicurare l’integrabilità degli archivi amministrativi con i dati sulla disabilità. Un’integrazione degli archivi amministrativi per fornire maggiori informazioni statistiche sulle persone con disabilità promossa da tutte le amministrazioni locali, centrali e pubbliche. Non sono necessari costi aggiuntivi.

La seconda azione è un intervento legislativo per consentire il trattamento statistico delle fonti INPS sulla disabilità. La costruzione di un archivio anagrafico dei disabili da affidare all’INPS, che figura fra i soggetti promotori, insieme all’ISTAT e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Per quest’azione sono necessari costi aggiuntivi.

La terza è un’attuazione delle proposte relative allo studio della fattibilità della disabilità mentale e intellettiva. Un intervento di tipo operativo-tecnologico-metodologico per la predisposizione degli strumenti statistici per la disabilità mentale e intellettiva. Si dovrebbe promuovere la produzione di informazione su questo tipo di disabilità. I soggetti promotori sono ISTAT, le istituzioni di PA, centrali, regionali e locali. Per quest’azione è necessario lo stanziamento economico.

La quarta azione è la produzione di indicatori per il monitoraggio della Convenzione ONU e la diffusione dell’informazione statistica sulla disabilità presenti nel sito disabilitaincifre.it Promosso da ISTAT e Ministero del lavoro e delle politiche sociali, è previsto lo stanziamento delle risorse economiche per la gestione del portale.

La quinta azione è un ampliamento delle indagine sulle scuole e la predisposizione di un’indagine per valutare la qualità dell’istruzione degli studenti disabili. Studio promosso da MIUR e ISTAT per il quale è necessario lo stanziamento di risorse economiche.

La sesta azione è relativa allo sviluppo di indagini e la produzione di indicatori statistici per studiare la condizione dei disabili in contesti specifici. Un intervento operativo-tecnico-metodologico atto a documentare le condizioni di vita delle persone disabili che sono a rischio di esclusione come ospedali e strutture di detenzione.

Un progetto promosso da ISTAT, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le università, i centri di ricerca e le organizzazioni delle persone con disabilità. Per quest’azione serve stanziare risorse economiche.

La settima azione è relativa all’organizzazione di interventi normativi e tecnici per istituire un sistema di amministratore di sostegno. Un intervento di tipo legislativo e operativo per produrre dati sul funzionamento dell’istituto dell’amministrazione di sostegno.

Un progetto promosso da ISTAT, Ministero del lavoro e delle politiche sociali e della Giustizia e Regioni. Per quest’azione serve stanziare risorse economiche.

L’ottava azione è lo sviluppo di un sistema informativo utile per monitorare le politiche regionali e nazionali che riguardano l’applicazione della Convenzione. Un intervento operativo, tecnico-metodologico per raccogliere e rendere disponibili le informazioni sulla Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione delle politiche per la disabilità nel nostro Paese.

Attraverso un sistema informativo alimentato dalle indagini e dalle raccolte dei dati. I soggetti promotori sono ISFOL, ISTAT, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regioni e Province Autonome, Parti sociali, Organizzazioni delle persone con disabilità. Per quest’azione serve stanziare risorse economiche.

La nona azione si occupa di predisporre la Banca dati del collocamento mirato e indicazioni utili alla Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999, n. 68.  Un intervento operativo per la creazione della suddetta banca dati, promossa da ISFOL, ISTAT, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, INPS, INAIL, Regioni e Province Autonome, Parti sociali, Organizzazioni delle persone con disabilità. Per quest’azione serve stanziare risorse economiche.

La decima azione riguarda lo stato di attuazione in Parlamento della Legge 22 giugno 2016, n. 112 “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”.

Un intervento operativo per fornire indicazioni sulla sua predisposizione magari attraverso line guida per l’analisi di informazioni. Un progetto promosso da ISFOL, ISTAT, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, INPS, Regioni e Province Autonome, Parti sociali, Organizzazioni delle persone con disabilità. Per quest’azione non serve stanziare risorse economiche.

L’undicesima azione, l’ultima, riguarda il monitoraggio e la valutazione del Programma “Vita indipendente. Progetti sperimentali in materia di vita indipendente ed inclusione nella società delle persone con disabilità”. Un intervento operativo tecnico-metodologico promosso da ISFOL, ISTAT, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Regioni e Province Autonome, Parti sociali, Organizzazioni delle persone con disabilità. Per quest’azione serve stanziare risorse economiche.

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