Disabilità in ospedale, a Lecce la Carta per “adattare i diritti”

L’ospedale è un luogo complicato per tutti, ma per le persone con disabilità rischia di essere del tutto ostile, in assenza di opportuni adeguamenti e accorgimenti: proprio per questo, per semplificare l’accesso ai percorsi ospedalieri da parte dei pazienti disabili, su iniziativa di Spes contra Spem è nata la Carta dei diritti delle persone con disabilità in ospedale, che si sta facendo conoscere (e viene adottata) in un numero crescente di contesti geografici.

Ora sbarca in Puglia, nelle strutture ospedaliere della Asl di Lecce, sensibilizzata al tema da circa due anni, grazie all’iniziativa di Francesco Urso, garante della persona disabile della città di Ugento, lui stesso disabile motorio a causa di una poliomielite contratta all’età di un anno.

Urso si è fatto promotore, circa due anni fa, di un incontro di formazione e informazione tra la dirigenza della Asl di Lecce, le rappresentanze locali dei cittadini e il Comitato scientifico della Carta. In quella occasione, si è delineata la possibilità (e l’intenzione) di realizzare un sistema ospedaliero che fosse capace di accogliere adeguatamente i pazienti con disabilità fisiche e mentali anche gravi.

Un’impresa non semplice, dal momento che la Asl di Lecce comprende 6 ospedali e 10 distretti socio sanitari in poco meno di 100 Comuni.

Si è quindi costituito un Gruppo di lavoro, formato da una sociologa, due dirigenti infermieristici (uno territoriale e uno ospedaliero), un operatore del servizio di protezione e prevenzione ospedaliera, coadiuvati dai rappresentanti dei cittadini e del Comitato consultivo misto.

Per due anni sono stati eseguiti sopralluoghi nelle diverse strutture (dagli ospedali agli ambulatori), fino alla realizzazione di una vera e propria mappatura delle criticità e delle possibili soluzioni: dai percorsi dedicati in Pronto soccorso alle visite multispecialistiche, dalle rampe ai lavandini basculanti.

Può sembrare che sia stato un percorso molto lento il nostro – riferisce Sonia Giausa, responsabile URP dell’Asl di Lecce – ma avevamo uno scopo ben preciso in mente, che era quello del ‘coinvolgimento’. Non volevamo cioè calare un modello organizzativo così dirompente come quello della Carta (e del DAMA) sulla nostra realtà senza prima averlo fatto veramente ‘nostro’. Grazie alla collaborazione di tutti i soggetti interessati, abbiamo messo insieme un quadro chiaro delle criticità, degli obiettivi e delle soluzioni. Subito dopo l’estate ci riuniremo nuovo per fare il punto su quanto fatto e sui prossimi passi da fare”.

Approfittiamo di questa occasione per chiedervi di fare un piccolo sforzo per arrivare a questo obiettivo solidale:

https://www.retedeldono.it/it/iniziative/contro-le-barriere/danila.giaffreda/anche-nel-dolore-c%C3%A8-respiro

 

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