Tenere a mente 12 novembre 2018

Il 12 novembre scorso, presso la Biblioteca Acclavio di Taranto (Piazzale Bestat), dalle ore 09:30 alle 12:30, abbiamo organizzato un laboratorio formativo denominato “Tenere a mente” Bulli e cyberbulli – Riscoprire la dimensione affettiva ed inclusiva a Scuola, condotto dal Dott. Francesco Paolo Romeo (Giudice onorario del Tribunale dei minori e studioso dell’età evolutiva), al quale sono intervenuti il Prof. Francesco Urso (Dirigente scolastico dei plessi “Europa-Basile” e “Colombo” ) ed il Dott. Marco Galante (Consigliere regionale).

A questo evento hanno partecipato alcune classi degli Istituti di scuola media superiore “Cabrini” e “Galileo Ferraris“, nonchè de XVI Circolo “Europa-Basile“, accompagnati dai loro docenti.

Inaspettatamente ci siamo trovati ad ospitare più studenti di quelli che poteva contenere la Sala conferenze della Biblioteca, pertanto abbiamo deciso di creare due sessioni del presente laboratorio formativo, alla prima hanno partecipato gli studenti degli Istituti “Cabrini” e “Galileo-Ferraris”, mentre, alla seconda gli alunni del Circolo “Europa-Basile”.

Durante le due sessioni, alternatamente, gli studenti, all’esterno della Biblioteca, hanno interagito con un labrador utilizzato per la Pet terapy, Frida, accompagnata da Manuela Luperto.

Ha introdotto l’evento, il Presidente della nostra associazione, Francesco Vinci, il quale ha  affermato che “Il motivo che ha ispirato questo laboratorio è tutelare la crescita educativa, sociale e psicologica dei minori nonché valorizzare il benessere tra pari e prevenire il rischio nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza, promuovendo e sostenendo azioni e iniziative di rilevazione e prevenzione. L’Associazione rappresentata ha ritenuto opportuno organizzarlo, perchè il fenomeno del bullismo, a tutti gli effetti, una delle tante, discriminazioni che diventano vere e proprie barriere mentali che, vanno abbattute alla stessa stregua di quelle della comunicazione ed architettoniche“.

Il primo ad intervenire è stato il Consigliere regionale Dott. Marco Galante, il quale ha illustrato i punti fondamentali della legge n. 50 del 3 ottobre 2018, approvata dalla Regione Puglia, per contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, di cui lui è stato uno dei proponenti.

La presente legge, ha lo scopo di tutelare la crescita educativa,
sociale e psicologica dei minori, prevenire il rischio nell’età dell’infanzia e
dell’adolescenza, promuovendo e sostenendo azioni e iniziative di rilevazione, prevenzione, gestione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo.   Per fare questo la Regione Puglia promuoverà e sosterrà economicamente, le seguenti azioni:
a) attività sociali, culturali e sportive sulle tematiche del rispetto delle diversità e del principio costituzionale di uguaglianza tra individui, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali, nonché l’educazione ai sentimenti, all’affettività e alla gestione dei conflitti, la legalità e l’uso consapevole della rete internet e dei new media;
b) la promozione di uno stile di vita familiare diretto a sviluppare il senso critico nel bambino e nel giovane per ridurre l’esposizione a modelli di comportamento violenti e aggressivi, anche in relazione all’uso eccessivo di videogiochi, video online e trasmissioni televisive inappropriate;
c) l’organizzazione di corsi di formazione per il personale scolastico, gli educatori sportivi e gli educatori in generale, allo scopo di acquisire le idonee tecniche psicopedagogiche ed educative per attuare una efficace azione preventiva del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e i rischi originati dai
modelli culturali lesivi della dignità della persona, trasmessi dai mezzi di comunicazione e dal web;
d) l’avvio di specifiche intese e di interventi congiunti con i servizi minorili dell’amministrazione della giustizia, delle prefetture – uffici territoriali del governo, delle forze dell’ordine, delle aziende sanitarie locali e degli enti locali, volti a instaurare forme permanenti di collaborazione;
e) l’organizzazione di corsi e di programmi di supporto per aiutare i genitori ad acquisire la consapevolezza del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, in particolare modo della prevenzione dello stesso e dell’importanza del dialogo con i figli, potenziali vittime di soprusi e potenziali spettatori delle violenze altrui e con i responsabili delle azioni di bullismo e di cyberbullismo per agevolarne il recupero sociale;
f) l’attivazione, con il supporto di competenti figure professionali, di programmi di sostegno in favore delle vittime, degli autori e degli spettatori di atti di bullismo e di cyberbullismo;
g) l’istituzione di sportelli di ascolto negli istituti scolastici con il supporto delle figure professionali competenti e genitoriali;
h) la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, alle loro famiglie, con particolare attenzione alla creazione di modalità di coinvolgimento e partecipazione per i genitori di fasce sociali deboli e a rischio, agli insegnanti e agli educatori sulla gravità del fenomeno del bullismo, del cyberbullismo e delle loro conseguenze;
i) la promozione di una strategia educativa che favorisce la comunicazione, la sensibilizzazione e lo scambio di esperienze tra pari anche attraverso la formazione di gruppi di giovani che svolgono attività educative, informali o organizzate, sulle tematiche legate alla prevenzione e al contrasto del
bullismo e del cyberbullismo (peer education).   Queste azioni potranno essere intraprese dagli enti locali, le istituzioni scolastiche e formative, le ASL, i soggetti del Terzo settore e le associazioni sportive dilettantistiche, che operano in Puglia, iscritte nel registro del CONI, nella cui organizzazione è presente il settore giovanile e che svolgono prevalentemente attività di avviamento e formazione allo sport per i minori.   Tutto ciò dovrebbe avvenire nel mese di dicembre di quest’anno, quando la Giunta regionale delibererà i criteri e le modalità per poter accedere ai finanziamenti di queste azioni, tramite espletamento di procedure ad evidenza pubblica.
Inoltre, sarà attivato un Tavolo tecnico istituzionale permanente per la lotta al bullismo e al cyberbullismo, al fine di creare sinergie tra i vari operatori competenti per poter meglio indirizzare le misure di supporto alla prevenzione e al contrasto del fenomeno e con anche finalità di monitoraggio“.

Dopo questo intervento è seguito quello del Prof. Francesco Urso: “I ragazzi devono essere liberi di poter parlare e dire quello che accade. Gli adulti devono assicurare la protezione del più debole ed intervenire con tutti gli strumenti da natura correttiva, educativa, disciplinare ed anche giudiziaria. Il bullismo è un crimine che rovina l’esistenza della vittima, dello stesso bullo e della sua famiglia. Abbattere la cultura del bullismo è come abbattere la cultura dell’illegalità e serve un lavoro di ascolto e sensibilizzazione“.

Dopo questi due interventi, il Dott. Francesco Paolo Romeo, distribuisce agli studenti dei fogli e delle penne, stimolandoli a scrivere cosa significano, per loro,  i termini bullismo e cyberbullismo, dichiarando più volte “il bullismo si può combattere anche con lo strumento della parola” 

Un grande momento di confronto in cui sono emersi tantissimi spunti di riflessione, tra cui sicuramente le modalità e gli strumenti attraverso cui ai giorni d’oggi il bullismo si manifesta: in primis lo spropositato e scorretto utilizzo delle tecnologie odierne, quali smartphone e socialnetwork.

Tra i ragazzi più grandi, sono state evidenziate come prime cause del bullismo problemi e “conflitti” in famiglia, problemi di comunicazione tra genitori ed insegnanti, difficoltà nell’esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni, debolezza e insicurezza preventiva nei confronti dei cosiddetti bulli. Paradossale e allo stesso tempo significativo è stato il poter riscontrare come i bambini più piccoli siano già da subito capaci di individuare la figura del “bullo”, che a causa dei suoi atteggiamenti, viene “catalogato” come colui che ha realmente bisogno di aiuto.

Agli studenti è stato sottolineata l’importanza nell’educazione al rispetto degli altri e delle diversità, proponendo loro di formare gruppi di lavoro che si occupino della discussione del tema del bullismo, individuando cause e modalità con cui si manifesta tale fenomeno.  Infatti, proprio dagli stessi ragazzi può arrivare la soluzione al problema e grazie a questi gruppi di lavoro all’interno degli istituti, si potrebbero ottenere importanti indicazioni e suggerimenti per integrare e migliorare ulteriormente la Legge Regionale 50 del 2018, rendendola ancora più efficace. Pertanto, si è convenuto di proporre uno studio scientifico nelle scuole, che possa contribuire ad analizzare ed estirpare il fenomeno.

Il conduttore di questo laboratorio formativo, il Dott. Francesco Paolo Romeo, ha concluso: “Se per alcuni bambini, il bullismo è un’”erba infestante” che non secca mai, spetta a noi adulti spiegare che è sempre possibile liberarsene, chiedendo aiuto e soprattutto comprendendone le cause che l’hanno generato. Fatta la Legge, da parte nostra tutta la passione per avviare un’indagine sul fenomeno attraverso però i pensieri sull’argomento di bambini, preadolescenti e adolescenti frequentanti le scuole Pugliesi. Sarà cura degli organizzatori di questo evento, aggiornarvi sugli sviluppi, affinché la Scuola ritorni al più presto a essere il più grande laboratorio entro cui fare ricerca“.

Concludendo ringraziamo tutti gli intervenuti, i relatori, gli organizzatori ed i volontari che si sono prodigati alla buona riuscita di questo evento, al quale, sicuramente, ne seguiranno altri.

La pelle non è carta, non tagliarla. La tua faccia non è una maschera, non nasconderla. Il tuo corpo non è un libro, non giudicarlo. La tua vita non è un film, non farla finire.

Approfittiamo di questa occasione, per mettervi a conoscenza di un obiettivo che ci siamo prefissi di raggiungere entro il 31 dicembre di quest’anno, raccogliere l’importo di 12.900 euro per la realizzazione di un piccolo “sogno” , attraverso la seguente campagna di crowdfunding da noi attivata 

https://www.retedeldono.it/it/progetti/contro-le-barriere/tutti-al-mare.

Questo “sogno” intende creare in un tratto di spiaggia pubblica del litorale tarantino, una struttura in cui le persone con disabilità motorie abbiano la possibilità di potervi accedere allo stesso modo degli altri cittadini, in sintesi, s’intende creare tre postazioni con pedane con ombrelloni collegate a un corridoio di accesso al mare, che oltrepassa la battigia, nonché per mezzo di un sollavapersone, la persona disabile, potrà passare dalla sua carrozzina abituale alla “Sand & Sea” per potersi fare il bagno in autonomia.

Pertanto, cortesemente vi chiediamo di compiere un piccolo gesto per raggiungere questo obiettivo che, potrà portare giovamento a persone che oggettivamente necessitano di più attenzione da parte della società.

Siamo sicuri che se voi compirete questo gesto nobile, anche, altri seguiranno il vostro esempio.

Se vorrete maggiori informazioni, domenica 18 novembre, dalle ore 9:30 alle 13:00 potrete venirci a trovare ai giardini di Piazza Pio XII, dove esporremo una delle due carrozzine speciali che verranno utilizzate nella “oasi” che si vuole realizzare l’estate prossima. Inoltre, grazie alle volontarie dell’Associazione “La Mediana“, i bambini riceveranno palloncini di forme variegate, potranno disegnare sulla lavagna ed ascoltare le avventure di Nonno Ciccio.

 

 

 

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