Il 12 ultimo scorso, il giudice Giovanni Abbattista ha notificato un provvedimento cautelare a tre educatrici e una insegnante di sostegno del centro di riabilitazione «Istituto Sant’Agostino», centro privato di Noicattaro, in provincia di Bari, convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Le quattro donne sono state arrestate (ai domiciliari) per maltrattamento: 118 gli episodi documentati dalle riprese video e dalle intercettazioni ambientali. Dieci i bambini, tra i 6 e 12 anni, affetti da gravi forme di autismo e mutismo, che sono state vittime di soprusi «mortificazione e sofferenza».
Dalle carte dell’indagine risulta che le insegnanti nelle loro funzioni abusavano di autorità, poteri e prerogative, approfittando delle condizioni di minori affetti da autismo di livello medio-alto, li maltrattavano sistematicamente con condotte consistenti nel prenderli a pugni, colpirli, con schiaffi alla testa e dietro il collo, graffiarli, strappargli i capelli, immobilizzarli a terra, alle sedie o contro il muro, occludergli la bocca con fazzoletti per zittirli, torcergli le braccia, picchiarli mentre erano in bagno, urlargli contro e comunque terrorizzarli.
L’indagine è stata avviata lo scorso ottobre, quando una dipendente del centro è andata dai carabinieri per raccontare di aver assistito a comportamenti violenti ai danni dei minori che frequentavano l’istituto. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Michele Ruggiero, avrebbero accertato episodi raccapriccianti immortalati dalle telecamere installate.
È il 14 ottobre del 2018 quando viene ripresa l’insegnante L.L. che, per bloccare una minore che cercava di liberarsi dall’esiguo spazio in cui L.L. l’aveva costretta, la spinge il banco contro.
Nell’ordinanza sono riportati tutti gli episodi di violenza: la minore scivola sotto il banco ma viene poi afferrata e sollevata di peso, con ripetuti strattonamenti dall’insegnante stessa che la spinge nuovamente a sedere contro il muro e la blocca poi con il banco. Nel momento in cui la minore viene sollevata di peso, questa si nota portare la mano destra sulla tempia destra lamentandosi. La stessa bambina il 13 novembre è vittima di un altro episodio di violenza. In questo caso ad agire è stata un’altra delle insegnanti. M.G. che l’afferra per un braccio e la spintona a sedersi all’angolo dell’aula e, dopo averla messa a sedere ed averla colpita con uno schiaffo sul volto, le si siede sopra con il suo peso e, nonostante la minore continuasse a lamentarsi e gridare, l’educatrice la colpiva ripetutamente su varie parti del corpo.
Dall’inchiesta emerge, ancora, che le vittime venivano spesso portate in bagno dove le educatrici pensavano di non essere viste né sentite. Le intercettazioni ambientali avrebbero accertato episodi di violenza anche lì. Il 19 novembre un altro piccolo paziente all’interno del bagno veniva ripetutamente colpito al volto. La collaboratrice scolastica rimprovera il minore che non riusciva a fare pipì. Si odono rumori riconducibili a schiaffi sferrati su corpo nudo, seguiti dai lamenti del minore, in più ripetizioni.
Il lavoro della procura si è avvalso anche della consulenza di un esperto di patologie dello spettro autistico che ha visionato il materiale d’indagine. L’esperto ha fornito una risposta assolutamente negativa, rilevando la non congruità dei metodi delle educatrici rispetto ai protocolli riguardanti la formazione di bambini affetti da autismo. Nella sua perizia si legge «Mai si sono osservati comportamenti in linea con le attuali vedute educative nei confronti dei minori con patologie complesse tipo l’autismo o la disabilità intellettiva di livello medio grave. In nessuna linea guida è previsto lo schiaffo, lo strattonare violentemente, il tirare costantemente i capelli, l’incutere paura per ottenere obbedienza».
Prontamente, Benedetta Demartis, presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), dopo questo ennesimo caso di maltrattamento nei confronti di persone con disabilità, in questo caso minori con autismo o altre disabilità intellettive, lascia le seguenti dichiarazioni: «L’episodio di violenza sui bambini e ragazzi autistici nella Provincia di Bari è deplorevole e sottolinea l’urgenza di leggi per l’inserimento di videocamere nei centri di riabilitazione, soprattutto per coloro che non riescono ad esprimere e a denunciare i soprusi subiti. Le vittime, infatti, sono tutte affette da una grave forma di autismo, e quindi non sono mai state in grado di parlare e di riferire le violenze. Dobbiamo fare una lunga riflessione sugli Istituti come il Sant’Agostino che decidono di occuparsi di autismo e sul mondo dell’autismo considerato per molti privati un’appetibile fonte di guadagno.
Il Regolamento Regionale della Puglia che disciplina i servizi sanitari per l’assistenza e la cura delle persone autistiche ha provocato il via libera a una vera e propria incetta di accreditamenti da parte dei privati, ma queste strutture da chi vengono controllate, che tipo di formazione ha il personale che vi è impiegato, chi decide a chi spettano le convenzioni e con quali parametri? Nei Sistemi Sanitari Regionali, infatti, esistono spesso delle falle perché affidati lobby e interessi privati. In tal senso, i genitori che vivono quotidianamente l’autismo attraverso Associazioni come la nostra hanno condotto in questi anni storiche battaglie per il raggiungimento delle Linee Guida, della Legge 134 del 2015 e dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e in questo momento più che mai è necessario nella Regione Puglia fare quadrato per decidere un’azione forte e coesa e per scongiurare che altri episodi simili possano ripetersi».
Concluidendo: «Il mio pensiero va alle famiglie della Provincia di Bari ed esprimo solidarietà e sostegno fattivo ai genitori e ai minori, che dal resoconto degli inquirenti sono stati spinti contro il muro, immobilizzati sulle sedie, legati, azzittiti e presi a schiaffi. Chiediamo pene severe per quelle educatrici e per le insegnanti che si sono macchiate di questi crimini orribili e un maggiore controllo nelle strutture a tutela dei diritti delle persone affette da autismo. Auspico alle famiglie pugliesi colpite da questo fatto riprovevole di ritrovare la fiducia e la speranza. Noi saremo al loro fianco».
Fonte: Corriere del Mezzogiorno del 15-01-2019
APPROFITTIAMO DI QUESTA OCCASIONE PER CHIEDERVI TRE MINUTI DEL VOSTRO TEMPO PER ASCOLTARE E VEDERE IL SEGUENTE VIDEO-MESSAGGIO, RENDENDOCI DISPONIBILI PER ULTERIORI INFORMAZIONI.
G R A Z I E !