In questo articolo, vorremmo fare il punto della situazione riguardo all’accessibilità alle spiagge per le persone disabili nei Comuni costieri della Provincia di Taranto.
Il 2 maggio di quest’anno la Direzione territoriale di Taranto dell”INAIL invia la seguente comunicazione, indirizzata ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Taranto, senza avere alcun riscontro, come se non fosse un loro assunto.
Questa iniziativa lodevole intende realizzare “Progetto spiagge accessibili 2019“, nel quale sono riportati i requisiti ottimali per ottenere una giusta accessibilità alle spiagge:
- presenza di un parcheggio riservato in prossimità dell’accesso allo stabilimento;
- percorso pedonale adeguato e riconoscibile, che conduce allo stabilimento;
- sistema di guida e orientamenti specifici per persone con esigenze specifiche e ipovedenti;
- accesso a tutti i servizi presenti (area ricreativa, ristorazione, ecc.);
- possibilità di scegliere una postazione sulla spiaggia che possa essere attrezzata e resa accessibile;
- presenza di ausili che consentano di entrare e uscire dall’acqua (vedi la sedia da mare JOB o SAND & SEA);
- presenza, nell’area ricreativa, di giochi utilizzabili da bambini con disabilità.
Il progetto mira alla realizzazione di una mappatura delle spiagge accessibili della Provincia di Taranto al fine di ampliare l’offerta di strutture e servizi balneari adatti a persone con disabilità nel territorio tarantino, attraverso le seguenti 3 fasi:
- individuare gli stabilimenti a norma e che intendono aderire a tale progetto;
- compilazione da parte dei titolari degli stabilimenti balneari di un questionario, al fine di fornire tutte le informazioni sulla struttura per l’accesso alle persone disabili;
- conferenza stampa e pubblicità sui media locali e sul sito superabile.it .
Grazie alla nostra collaborazione con la Direzione di Taranto dell’INAIL , si è riusciti a coinvolgere in questo progetto fino ad ora i seguenti stabilimenti balneari, a Taranto, Lido San Michele (Viale del Tramonto), a Campomarino (Maruggio), Tayga Beach e Paradise Beach.
Da questa trasmissione emergono le difficoltà dei Comuni della Provincia di Taranto, per garantire l’accesso alle spiagge pubbliche alle persone disabili, demandando questo sunto agli stabilimenti balneari, che secondo il nostro parere non si attengono scrupolosamente ai requisiti evidenziati nel progetto della Direzione di Taranto dell’INAIL , esposto all’inizio di questo articolo.
A tal proposito, tra il 16 ed il 18 di questo mese, abbiamo inviato ai Sindaci dei Comuni costieri della Provincia di Taranto di Brindisi, una proposta di come attrezzare un tratto di spiaggia pubblica accessibile alle persone con disabilità motoria e visiva, ideata da persone disabili che ogni anno riscontrano varie difficoltà di accessibilità anche negli stabilimenti balneari.
In sintesi questa proposta, trattasi della creazione di una “oasi” con n. 5 postazioni in un tratto di spiaggia pubblica, dopo averne verificato l’adattabilità (es. pendenze ed altro), la salvaguardia da probabili eventi atmosferici (es. mareggiate, maltempo…), il possibile allacciamento alla rete idrica e l’alloggiamento di un bagno chimico accessibile, prevedendo a creare nelle proprie adiacenza un’ area di parcheggio riservata alle persone con disabilità.
La “oasi”, prevede la messa in opera di un corridoio di accesso che abbia una larghezza di 2 mt. , in modo da consentire il passaggio di due carrozzine contemporaneamente, collegata ai seguenti elementi:
- passerella arrotolabile, per facilitare l’entrata e l’uscita dall’acqua delle carrozzine speciali;
- gazebo di 4 x 4 mt. , alloggiato su una pedana di uguale misura, dotato di un sollevapersone elettrico che, in perfetta sicurezza, renderà possibile il trasferimento dalla carrozzina abituale ad una di quelle speciali, nonché dotato di impianto idrico per poter sciacquare le carrozzine speciali con acqua dolce, e, nello stesso tempo permettere ai fruitori di potersi fare la doccia;
- 5 pedane di 3 x 3 mt., su cui sistemare al centro di esse, gli ombrelloni e sostare con la carrozzina abituale;
- n. 3 box di mt. 2,5 x 2,5, di cui uno dove depositare le carrozzine e il sollevapersone durante la notte, che durante la mattina può fungere da punto informativo; il secondo adattato per il primo soccorso, dotato di defibrillatore; il terzo per ubicarvi uno spogliatoio.
La maggiore peculiarità di questa “oasi” è che saranno dotate di n. 3 carrozzine speciali “Sand & Sea” , le quali a differenza della più conosciuta “Job”, di cui ogni stabilimento balneare deve possederne almeno una, non galleggiano e permettono a chi ne fa uso di avere meno bisogno di un assistente in modo continuativo, e sentirsi più autonomi dopo essere entrati in acqua, mentre la “Job”, galleggiando, quando entra in acqua, ha bisogno di qualcuno che la mantenga sempre.
Per una persona che non è in carrozzina, sembra un piccolo particolare, invece per una persona disabile, è una grande conquista psicologica che lo fa sentire meno dipendenti dagli altri.
Chiaramente, gli elementi elencati, saranno realizzati su strutture removibili e posizionate, in modo tale da preservare la natura del luogo, come previsto da leggi in materia di salvaguardia dell’ambiente, utilizzando materiale in legno o in polipropilene, implementati di percorsi tattili per le persone con disabilità visive.
Approfittando dell’esistenza di questa “oasi” si potrebbe implementarla di un SERVIZIO DI SALVATAGGIO come previsto dalle ordinanze regionali in materia, producendo così un beneficio per tutta la comunità.
La realizzazione di queste “oasi” produrrà conseguentemente i seguenti risultati:
a) superamento degli ostacoli che impediscono alle persone con disabilità motorie di poter accedere facilmente alle spiagge e potersi fare il bagno;
b) faciliterà l’accompagnamento al mare dei fruitori di queste oasi ai loto familiari ed ai loro accompagnatori;
c) sfrutterà l’ambiente marino per poter svolgere la talassoterapia e l’idroterapia;
d) accoglierà persone con disabilità che vengono da altre città, favorendo il turismo accessibile;
e) dimostrerà ai gestori degli stabilimenti balneari che concedere maggiore accoglienza alle persone disabili è conveniente sia socialmente che economicamente;
f) educherà l’intera comunità all’inclusione sociale, basata sulla non discriminazione e sulle pari opportunità che garantisce a tutte le persone la possibilità di vivere e godere pienamente dei beni e dei servizi creati dalla società.
Il costo di una di questa “oasi” si aggirerebbe su circa 30.000,00 euro, che per i risultati che potranno essere raggiunti non sarebbe un importo spropositato.
Concludiamo il seguente articolo, sollecitando il Comune di Taranto a dare seguito alla Determina n. 344 del 3 luglio 2018 della Direzione Patrimonio, avente come oggetto l’installazione di corridoi di accesso per le persone disabili in località San Vito, a Viale del Tramonto e nella Baia di Tramontone, impegnando la somma di 39.615,55 (IVA inclusa).
Il motivo del sollecito è relativo al fatto che pur essendo stati acquisiti l’anno scorso non sono stati installati, non vorremmo che quanto dichiarato dagli Assessori del Comune di Taranto, durante la trasmissione, pubblicata in questo articolo, siano solo parole buttate al vento, come è successo l’anno scorso in cui avrebbero coinvolto le associazioni di categorie per rendere accessibili alcuni tratti di spiaggia pubblica.
Nella speranza che questo articolo possa essere di stimolo agli Enti preposti a darsi da fare, ogni giovedì alle ore 18:00, presso la nostra sede (Via Cugini 39/40 -Taranto), faremo il punto della situazione, durante gli incontri che organizziamo da circa due anni, per discutere delle problematiche delle persone disabili e conseguentemente decidere le azioni ed attività da intraprendere per superarle definitivamente o, almeno, in parte.
Noi con figlia in carrozzina andiamo al Blu Sun ( Marina di Lizzano) perché lei non paga l’accesso e per la presenza in spiaggia sia della passerella che rende meno faticoso l’accesso all’ombrellone sia per la presenza di un bar spazioso all’ombra in cui poterle dare da mangiare. C’è anche un bagno per disabili chiuso a chiave che aprono solo al bisogno e con un fasciatoio per bambini. Per chi può usarlo c’è anche la sedia che favorisce l’accesso in mare ma x nostra figlia che non controlla il capo nè il tronco non va bene perché non é contenitiva. Per il resto devo dire che sulla litoranea tarantina non c’è altro per i disabili e nessuna agevolazione nè docce con sedile in cui poter lavare le persone disabili non autosufficienti.
Non sarebbe male se aggiungessero una doccia coperta e con sedile per i disabili ed un lettino tipo quello degli ambulatori medici in cui poter cambiare un disabile non autosufficiente che non sia un bimbo- il fasciatoio presente al Blu sun( Marina di Lizzano) è per bimbi piccoli( però almeno c’è!) e c’è stata anche la gentilezza di alcuni dipendenti o della proprietaria che ci ha chiesto se volessimo uno sdraio per nostra figlia. Questa spiaggia è stata l’unica un pelo più attrezzata per disabili, anche se potrebbero aggiungere dei quadrati in plastica sotto l’ombrellone ( tipo puzzle x bimbi che diventano tappetoni) in cui far mettere la carrozzina sotto l’ombrellone e riservare la prima fila a persone disabili( cosa che mi è stata concessa due volte dalla proprietaria mentre una volta il signore anziano mi aveva dato la 5 fila dietro una pendenza di sabbia assurda x un disabile e mi ha fatto pesare la richiesta di cambio postazione che ho avanzato!tutto è delegato troppo spesso alla sensibilità delle persone ma sarebbe bello se fosse un atto di quotidiana civiltà!