C’è chi vuole l’inclusione sociale delle persone con disabilità e chi la ostacola subdolamente.

Il titolo di questo articolo è relativo a due avvenimenti accaduti in questi giorni nella città di Taranto.

Il primo, si riferisce alla Petizione popolare presentata da 1.115 cittadini al Sindaco il 4 gennaio, attraverso l’Associazione “Contro le Barriere” per chiedere l’adozione dei P.E.B.A. (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) come previsto dalla legge 41/1986 (più di 30 anni fa), al fine di rendere accessibili tutti gli spazi pubblici e privati della città.

Un atto vero e proprio di richiesta di inclusione sociale che, nella nostra città e nella nostra nazione si cerca di attuare con molta difficoltà, dovuto all’esistenza, non tanto di barriere architettoniche, ma, quanto di barriere culturali, pur esistendo leggi che lo richiedono.

Il secondo, si riferisce ad un appello del Museo MarTA, che attraverso Face Book, propone un sondaggio per la ricerca di un nuovo nome da dare ad una mascotte che rappresenti le attività didattiche rivolte ai disabili.

Un azione che fa ricordare le scuole speciali per i disabili, senza riconoscere le estenuanti battaglie condotte per abolirle: un esempio eclatante di barriera culturale, che, paradossalmente, proveniene da un ente culturale.

C’è da aggiungere che, alle diverse critiche ricevute per questo sondaggio, il Museo ha risposto che detta attività era nata dalla loro creatività e dalla condivisione di visitatori disabili con cui hanno creato laboratori ed attività pedagogiche e culturali.

Se fosse vera questa condivisione, ciò sarebbe più preoccupante, perché chiedere ad una persona disabile che non esce di casa, a causa delle barriere architettoniche e culturali,  se preferisce rappresentare una sua attività con una mascotte, e, non chiederli di cosa avrebbe bisogno per raggiungere i siti museali e culturali della città, sarebbe a nostro avviso un comportamento ipocrita e meschino, perché elude una realtà che non permette alle persone con disabilità di decidere autonomamente cosa fare e dove decidere di andare quando ne hanno voglia e, non, quando qualcuno si ricorda di loro per vantarsi di essere inclusivi.  E’ chiaro che, se non esistono alternative, qualsiasi situazione gli andrebbe bene.

Se ritenete opportuno approfondire questa discussione e, nel caso, organizzare azioni conseguenziali,  siete invitati a partecipare venerdì 12 gennaio alle 17.30, ad uno degli incontri che ogni venerdì organizza il gruppo cittadino, denominato TARANTO SENZA BARRIERE, che a partire dall’ 8 settembre 2017, presso la sede l’Associazione “Contro le Barriere” a Taranto in Via Cugini 39/40, per organizzare azioni, attività ed eventi di sensibilizzazione non solo sulle problematiche dei cittadini con disabilità, ma, anche di quelle delle persone che vivono in condizione di disagio sociale ed economico, al fine di raggiungere risultati concreti, come per esempio la petizione popolare in oggetto.

 

 

 

 

 

1 commento

  1. Un Sindaco che si circonda di baresi per amministrare la citta di Taranto non è un tarantino.

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